martedì 10 novembre 2009

Efficienza&Risparmio energetico abitativo

Per risparmio energetico si intendono le diverse tecniche che possono ridurre notevolmente i comsumi di energia. Si può risparmiare riducendo gli sprechi oppure trasformando l'energia in varie forme per poterla impiegare in più settori.Questo tema è stato preso in considerazione anche nel campo dell'edilizia.
La costruzione, i trasporti di varie materiali, l'eventuale demolizione, ma anche l'utilizzo stesso dell'abitazione genera un forte impatto sull'ambinte.Un'eventuale risposta ai gravi disastri ambientali di cui l'edilizia è in parte responsabile ( "consuma" circa il 50% deil territorio e dei materiali, che vede il 50% delle risorse sottratte alla natura destinate all’industria edilizia; altrettanto significativa è la quantità di rifiuti prodotti da tale settore) è la bioedilizia.

CHE COS'E' LA BIOEDILIZIA?
E' l'impiego di materiali naturali e non nocivi nella costruzione di case e consiste nella riduzione massima sia dell'utilizzo delle fonti di energia non rinnovabile sia dell'impatto sulla salute e sull'ambiente. L’importanza della bioedilizia è comprensibile se si pensa che mediamente l’uomo europeo medio passa il 90 % della propria vita in spazi chiusi e che mediamente l’aria interna degli edifici è di circa tre volte peggiore rispetto a quella esterna.


I MATERIALI
Il mercato offre un’ampia gamma di prodotti da costruzione, per questo è importante saper scegliere quelli bio-ecocompatibili, cioè che non danneggiano l’uomo né l’ambiente. Per fare ciò i materiali devono essere valutati in funzione al loro ciclo di vita, cioè devono essere a basso consumo energetico nella produzione, nella messa in opera e nel caso di demolizione.
I principali sono:

-La pietra è un materiale bioecocompatibile, anche se alcuni tipi devono essere evitati perché possono emettere gas molto pesanti che considerati estremamente pericolosi per la salute dell’uomo. Sono quindi da evitare i graniti, la basaltica, le sieniti e il tufo vulcanico.

-Il laterizio è costituito da argilla, materiale ideale per la bioedilizia perché facilmente reperibile e riciclabile, sano e di lunga durata. Ha ottime caratteristiche tecniche, assorbe l’umidità, asciuga velocemente, ha un’elevata capacità traspirante ed è un buon isolante termoacustico. I laterizi possono essere realizzati con argilla cruda o cotta:con entrambi si hanno buone capacità strutturali e si possono realizzare muri portanti e volte dotati di grande inerzia termica.

-Il legno è un materiale da costruzione tradizionali, con buone qualità, ma che l’aumento di richiesta rende sempre meno una fonte rinnovabile. Sono in ogni caso da evitare i legni trattati con sostanze chimiche dannose per l’uomo (arsenico, composti fluorati…), a cui sono preferibili quelli stagionati naturalmente e trattati con una soluzione calda di borace in acqua al 10% per la protezione dagli insetti (periodicamente si esegue una lucidatura a base di cera d’api e propoli. E’importante inoltre ridurre al minimo l’utilizzo di colle (si possono usare quelle viniliche) e preferire i legname rinnovabile, proveniente da coltivazioni (faggio, rovere, pioppo, olmo), anziché le essenze d’importazione. Nel caso si utilizzi pannelli in truciolato o compensati è importante assicurarsi che non contengano colle a base di formaldeide e preferire prodotti con colle meno tossiche. In ogni caso bisogna evitare di utilizzare questi materiali in ambienti caldo umidi, come cucine e bagni (il compensato si spaccherebbe), o in zone dove si soggiorna a lungo a contatto con gli arredi (comodini, tavolo da pranzo).

-Il cemento è stato largamente impiegato nelle costruzioni perché facile da plasmare e da porre in opera, ma presenta anche dei limiti: ha una scarsa traspirabilità, un elevato tenore di umidità e contiene materiali di sintesi petrolchimica (naftaline, formaldeide, resine epossidiche…) che vengono aggiunte per migliorare le sue caratteristiche fisico-tecniche, ma che contribuiscono all’inquinamento sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Per questo è fondamentale assicurarsi della composizione del cemento che si va ad utilizzare.

IN ITALIA

Negli ultimi anni anche in Italia è andato crescendo l’interesse per le tematiche ambientali e per l’architettura bioecologica, seppur in ritardo rispetto ai paesi del Nord Europa. La definizione di architettura bioecologica è stata introdotta dall’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica una decina di anni fa, che l’ha definita come “l’arte di costruire in modo razionale ed intelligente, favorevole alla vita ed in equilibrio con l’ambiente”.


I PROGETTI
Le mura degli edifici nell’architettura bioecologica assumono il ruolo di “terza pelle” per l’uomo: la nostra prima pelle è il tessuto cutaneo, la seconda l’abbigliamento, la terza, appunto, l’edificio in cui viviamo. Ciò che accomuna questi tre “strati” è il fine, ovvero garantire protezione e benessere all’organismo, riparandolo dagli agenti esterni che potrebbero danneggiarlo.

La bioedilizia considera la casa come un organismo vivo: oltre che proteggere dagli agenti esterni, l’architettura dovrebbe essere in grado di "respirare", di consentire cioè degli scambi tra ambiente interno ed esterno, come una sorta di grande polmone.


I PRINCIPI
analizzare il sito dove sorge o sorgerà l’edificio, per sfruttarne le potenzialità e individuare gli elementi perturbatori ed inquinanti;

analizzare le esigenze degli occupanti, in modo che il progetto sia a misura di chi vi abita;

i materiali utilizzati devono essere bio-ecocompatibili, cioè non devono danneggiare l’uomo né l’ambiente;

i materiali devono essere valutati in funzione al loro ciclo di vita, cioè devono essere a basso consumo energetico nella produzione, nella messa in opera e nel caso di demolizione;

progettare l’edificio in modo da contenere il suo fabbisogno energetico

utilizzare fonti energetiche rinnovabili , come il sole, la biomassa, ecc;

garantire il comfort interno ed esterno all’edificio:

integrarsi con l’ambiente, non danneggiarlo e sfruttarne le potenzialità.



martedì 3 novembre 2009