

In cosa consiste???
Il progetto ha avuto origine in Bangladesh, paese d'origine di Yunus, il termine Grameen è traducibile come aggettivo il cui significato è “del villaggio” quindi banca del villaggio ed è proprio dallo studio di un villaggio in particolare, quello di Jobra, che Yunus ha elaborato la sua teoria secondo la quale la povertà dei suoi abitanti non era dovuta all'incapacità o alla mancanza di idee, ma all'insufficienza di risorse economiche per intraprendere una qualsiasi attività imprenditoriale; nella situazione in cui si trovavano le famiglie di Jobra il prestito bancario sembrava una soluzione, ma non era accettabile a causa degli interessi molto elevati che finivano per soffocarle.
I beneficiari dei prestiti sono i poveri, ma sulla povertà bisogna stabilire criteri ben definiti e a ciò è molto attenta la Grameen Bank…
Valutare la povertà significa analizzare quello che una comunità ha in termini di risorse primarie, sanità, alfabetizzazione e sistemi di credito. A seconda del grado di sviluppo di questi contesti socio-economici e culturali si possono poi individuare i poveri.
Nel progetto di Yunus i prestiti sono stati quindi elargiti alle donne, coloro che non lavoravano, dando vita ad una vera e propria rivoluzione sociale, se prima la donna non aveva poteri all'interno della famiglia, non poteva nemmeno avere un libretto di risparmi, ora può addirittura sviluppare un'attività, produrre reddito, il processo non è stato perciò semplice, il cambiamento è stato culturale oltre che legislativo, ma sta dando i suoi frutti.
Si crea anche una rete fiduciaria tra i debitori per la quale nel caso in cui uno non riesca a pagare, allora si espongono tutti gli altri, che in questo modo producono un'importante pressione affinché il debitore cerchi di risolvere i suoi problemi in prima persona o con l'aiuto di tutti coloro che insieme a lui hanno un debito (o anche un credito) verso la banca.
Chi ottiene il prestito non deve offrire in cambio garanzie reali. Eppure, la percentuale di mancate restituzioni è estremamente bassa. Banche come la Grameen basano il loro sistema sulla concretezza e sulla solidità delle relazioni sociali nei piccoli villaggi. I prestiti sono davvero di piccole dimensioni (ad esempio 100 dollari per un anno, da restituire in piccole rate settimanali) ma hanno consentito l'avvio di decine di migliaia di piccole attività economiche.
In Italia???
Il microcredito si è esteso a moltissime zone del mondo, e oltre alla Grameen Bank altri organismi si stanno spendendo in questo genere di attività, anche nei paesi occidentali dell'Unione Europea. Quest'ultimi infatti non sono esenti da problemi di povertà, si pensi ad esempio alle realtà periferiche delle grandi città, alle ghettizzazioni razziali, ecco perché anche in questo caso il microcredito può essere una valida alternativa (o un supporto) ad un stato del “Benessere” spesso troppo debole per risolvere queste problematiche.

Critiche???
Si sospetta che alcuni enti del microcredito non ammettano che i diversi disastri ambientali, quali le inondazioni, siano ostacoli capaci di rallentare il rimborso dei prestiti. Inoltre, molti critici dubitano della sostenibilità dell'iniziativa nel lungo periodo, adducendo la necessità di una consistente spesa pubblica a sostegno dei programmi di assistenza.
Oggi???????
